Sorge in mare a brevissima distanza dal borgo di Ischia Ponte, alto circa 80 m con superficie di 0,70 kmq.
Fu per tanti secoli residenza di sovrani o governatori, in quanto una vera e propria cittadella, in cui si
ritrovavano i vari rappresentati dell'autorità politiche e religiose dell'intera isola.
Collegato
ad Ischia Ponte grazie ad un pontile si arriva all'entrata del Castello, appena sulla sinistra c'è la cappella
dedicata a San Giovan Giuseppe della Croce, nato ad Ischia nel Borgo di Celsa il 1655, proprio in quel punto,
neonato, che sarebbe guarito dalla peste.
Salendo si arriva all'uscita scoperta con due edifici
principali, la Cattedrale dedicata all'Assunta che fu probabilmente costruita dopo l'eruzione del 1301
quando il vescovo si trasferì sul Castello. Fu quasi distrutta nel 1809 quando gli inglesi cannoneggiarono
nel tentativo di sottrarla a Gioacchino Murat, Re di Napoli.
Sempre sul castello nel 1509 ci furono
le maestose nozze di Vittoria Colonna e Ferrante d'Avalos.
Sono quasi 13 le cappelle presenti
sul Castello.
Ci sono due itinerari da percorrere quando si visita il castello, l'itinerario
di levante che comprende il versante meridionale dell'isolotto, meno ripido e che probabilmente doveva
contenere il centro abitato. Incontriamo subito la chiesetta di San Pietro a Pantaniello, poi il sentiero
del sole e le prigioni borboniche attive dagli inizi dell'Ottocento.
In questa zona dell'isolotto
sono stata restaurate due chiese, Santa Maria delle Grazie e la chiesa della Madonna della Libera.
L'itineriario di ponente invece offre il complesso organico costituito dalla Chiesa dell'Immacolata e
dal contiguo Convento delle Clarisse.
La chiesa dell'Immacolata è settecentesca, con l'alta
cupola che la identifica anche da lontano, il convento invece separato dal resto degli edifici da un alto
muro che proteggeva lo stato claustrale delle monache. Una ripida scaletta scende fino al Cimitero delle
Monache.
Le monache collocavano su questi speciali sedili i corpi avvolti nelle tonache delle
consorelle morte, questi si decomponevano lasciando scendere, "scolare", attraverso il foro i
liquidi organici fino a che rimanevano solo gli scheletri.
L'enigma è di quante persone
abitassero sul castello, tra il quattrocento e il cinquecento si parla di almeno 1000 abitanti e
forse anche di più , fino ad arrivare agli inizi del 1900 quando il castello divenne proprietà privata.
Infatti grazie a ciò, è stato ristrutturato in ogni sua parte per permettere visite guidate, e facendone
divenire la meta turistica di riferimento dell'intera isola.
Aperto tutti i giorni dalle ore 9:00 al tramonto.